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Reggio in prima fila per il TIBET

31 Mar 2023, 11:54 | Attualità | Scritto da : Reporter

Reggio in prima fila per il TIBET

A Roma anche il medico Stefano Dallari e l’onorevole Ilenia Malavasi

 

Coordinati dalla Comunità “Tin Italia” e dall’Associazione “Italia Tibet”, lo scorso 10 marzo sono arrivati a Roma da tutta Europa i tibetani che vivono nei paesi europei per urlare al mondo, con forza, i loro slogan per la libertà del loro Tibet invaso dagli anni 50 dalla Cina: “Tibet Libero – Lunga vita al Dalai Lama – L’Onu deve intervenire!”.

La sfilata, coloratissima e pacifica, si è snodata nella cornice storica dei Fori Imperiali a Roma, a 64 anni dalla perdita di libertà del Tibet e la fuga in esilio del Dalai Lama, oggi 87enne, a Dharamsala in India, dove vive tuttora con il governo tibetano, rappresentato, a Roma, dalla deputata Dolma Tsering. In prima fila anche molti italiani e la Casa del Tibet di Votigno di Canossa, Centro culturale per la preservazione della cultura tibetana. “La voce del Tibet – ha dichiarato Stefano Dallari, il medico reggiano e presidente della Casa del Tibet – è da sempre  la voce della non violenza, della giustizia , del richiamo per un mondo di pace , libero ed ecologico”.

Molti anche i monaci tibetani presenti al corteo e Filippo Scianna, il presidente dell’Unione Buddista Italiana, ha confermato l’appoggio alle rivendicazione del Tibet della sua associazione che rappresenta decini di centri religiosi buddisti.

Sul palco il messaggio del Tibet è stata scandito anche dalla musica del cantante tibetano Loten Lamling, dal gruppo riminese dei Rangzen e dal cantautore Omar Pedrini. Per la politica italiana, dal palco, è stato confermato l’impegno per un Tibet libero dall’onorevole Andrea De Priamo che guida il Gruppo Interparlamentare per il Tibet a cui hanno già aderito oltre venti onorevoli e senatori dei diversi gruppi politici.

Fra loro anche l’onorevole reggiana Ilenia Malavasi: “Aiutare il Tibet è aiutare la giustizia contro tutti i soprusi e le ingiustizie contro la volontà  di cancellare l’identità di interi popoli , come sta succedendo in Tibet. Noi, col nostro gruppo, impegneremo il Parlamento su questi temi e personalmente lavorerò sull’educazione, per garantire ai bambini tibetani, in Tibet, la possibilità di poter  studiare e approfondire  la loro lingua e la loro cultura”.


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