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Dalla TAVOLA al PALCOSCENICO

9 Feb 2017, 17:46 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Dalla TAVOLA al PALCOSCENICO

All’Asioli l’ultimo originale spettacolo del “Teatro delle Ariette”

Arriva al Teatro Asioli di Correggio dal 10 al 12 febbraio (ore 20.30) il “Teatro delle Ariette”, compagnia bolognese, con “Tutto quello che so del grano” ultima creazione di Paola Berselli e Stefano Pasquini, anche in scena insieme a Maurizio Ferraresi, regia di Stefano Pasquini. Una focaccia, una lettera, un uomo e una donna, che vivono insieme da più di trent’anni, coltivano la terra, allevano animali e fanno teatro: questi i soggetti del nuovo lavoro della Compagnia. Forse la sera prima hanno litigato. Per questo l’uomo si sveglia presto e impasta una focaccia per lei, con la farina del grano che hanno coltivato. È da venticinque anni che seminano il grano insieme, così lui decide, nelle pause, tra una lievitazione e l’altra, di scriverle una lettera, una sorta di testamento, per dirle tutto quello che sa del grano, tutto quello che crede di avere imparato o pensa di avere capito. Scrive per lei, perché è un’attrice, per regalarle un monologo così bello da vincere tutti i premi e avere un grande successo, perché lei possa leggere e dire le sue parole di fronte agli spettatori e lui possa, nascosto tra loro, ascoltarle, pronunciate dalla sua voce, ogni sera, per sempre. L’intenso racconto del proprio vissuto tra crisi e rinascite, del teatro che si radica alla terra e alle sue leggi, diventa condivisione di un’idea di storia come inizio, del cibo come relazione umana, esperienza dei riti della civiltà contadina, che possono rivivere oggi nel rito del teatro e dove il grano non è altro che simbolo della vita, del futuro e del ritorno all’origine. Un percorso di ricerca verso un teatro umano e necessario, civile e poetico. Agli spettatori è richiesto di portare una focaccia, una pizza o un pezzo di pane.

“Tutto quello che so può essere niente – scrive il Teatro delle Ariette quest’anno giunto al suo ventennale di attività – E il grano? Alle soglie dei sessant’anni, qualcosa devi pure avere imparato, qualcosa devi sapere, e questo qualcosa non puoi tenerlo per te, perché fai teatro, perché sei un’attrice…’Tutto quello che so del grano’ è una sorta di pausa, una meditazione collettiva su quello che sappiamo di noi stessi, dei nostri simili e della terra che abitiamo. Quel “sapere” che cerchiamo, che vogliamo ascoltare e raccontare, non è solo un sapere scientifico. Cerchiamo piuttosto di condividere un sapere intuitivo e sentimentale, che appartiene al campo dell’esperienza materiale: i ricordi, le emozioni, i sentimenti, la farina, l’acqua, il pane e il vino”.


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