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All’alba vincerò. O, più probabilmente, perderò…

29 Set 2017, 16:00 | News Spettacoli | Scritto da : Reporter

All’alba vincerò. O, più probabilmente, perderò…

Uno spettacolo sul Gioco d’azzardo con Maria Antonietta Centoducati

Prende il via sabato 30 settembre dal Piccolo Teatro Orologio di Reggio la programmazione dello spettacolo sul gioco d’azzardo “All’alba vincerò”, diretto e interpretato da Maria Antonietta Centoducati e Gianni Binelli. Lo spettacolo girerà per i teatri della provincia con repliche in programma a Rubiera (circolo Ponteluna il 13 ottobre), Rio Saliceto (18 ottobre), Puianello, Castelnovo Monti e Correggio.

Le cifre sul gioco d’azzardo anche nella provincia di Reggio Emilia sono preoccupanti. Nel 2015 sono stati giocati complessivamente 840 milioni di euro nello stesso anno sul nostro territorio quasi 160 milioni sono stati persi al gioco. Un dato che ci deve far riflettere.

“All’alba vincerò” è un titolo evocativo e ironico per parlare di un fenomeno sociale drammatico e di grande importanza: la malattia da gioco d’azzardo patologico, una vera e propria patologia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro.

Lo spettacolo procede tra brevi dialoghi e monologhi, tratti da storie vere di giocatori patologici: storie di uomini, donne, prigionieri del demone del gioco, ipnotizzati dal tintinnio delle slot machine, dall’illusione del gratta e vinci, delle videolottery, dal sogno di una vincita perfetta, tanto da dimenticare i propri sogni e le proprie ambizioni, trascurando gli affetti ed il lavoro fino a perdere tutto.

Tra una storia e l’altra compare la figura grottesca e ironica della Slot Machine che confida al pubblico la sua esistenza di “mangiatrice di denaro”.

Gli attori Maria Antonietta Centoducati e Gianni Binelli danno voce a diverse tipologie di persone prigioniere del mal di GAP (Gioco d’azzardo patologico), non solo i “giocatori” ma anche le famiglie dei giocatori stessi, devastate da questa malattia capace di inghiottire affetti e risorse materiali. Voci che si intrecciano e si incontrano, voci che commuovono o voci ironiche e dal tono più leggero di chi ha Vinto la malattia e ora aiuta gli altri ad uscirne; voci vere che coinvolgono lo spettatore inducendolo a riflettere su questo fenomeno sociale che illude, inghiotte, distrugge, rovina. Non un vizio, ma una vera malattia.

 


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