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SI’ o NO?

10 Giu 2022, 9:53 | News | Scritto da : Reporter

SI’ o NO?

Domenica 12 giugno al voto per cinque referendum abrogativi

 

Domenica 12 giugno sono in programma 5 Referendum abrogativi in materia di giustizia (ex art. 75 della Costituzione). Le materie trattate sono varie: si va da quesiti importanti come quelli sulla separazione delle carriere fra pubblici ministeri e giudici e sull’applicazione delle misure cautelari, a quello, dal peso decisamente inferiore, sulla raccolta delle firme per la presentazione delle candidature dei togati per l’elezione al Consiglio superiore della Magistratura.

In estrema sintesi, deve votare “sì” chi è d’accordo a cambiare l’attuale legge e deve votare “no” chi invece vuole mantenere le cose così come sono ora. Ogni quesito, per essere valido, deve raggiungere il quorum: vuol dire che deve votare la metà più uno degli aventi diritto (50%+1). Per esprimere il proprio voto è necessario andare alle urne con un documento d’identità e la tessera elettorale. I seggi saranno aperti domenica 12 giugno dalle 7 alle ore 23.  

 

REFERENDUM 1 (SCHEDA ROSSA): LEGGE SEVERINO

Si è d’accordo o meno alla cancellazione della Legge Severino che in automatico esclude dalle elezioni e dagli incarichi in politica le persone condannate?  

SE VINCE IL SI’ il decreto vene abrogato e cade l’automatismo: vuol dire che in caso di condanna spetterà al giudice decidere di volta in volta se applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici.

SE VINCE IL NO rimane l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per i politici condannati

 

REFERENDUM 2 (ARANCIONE): MISURE CAUTELARI

Si è d’accordo o meno – quando non si tratti di reati gravi – all’eliminazione della norma sulla “reiterazione dello stesso reato” dall’insieme delle motivazioni per cui i giudici, durante le indagini e quindi prima del processo, possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona? Oggi il gip, se ci sono gravi indizi di colpevolezza, può decidere le misure cautelari in tre casi e cioè se c’è pericolo di fuga, di alterazione di prove o di ripetizione del reato

SE VINCE IL SI’ in alcuni casi e per reati considerati meno gravi, il pericolo della reiterazione del reato viene eliminato dai motivi per cui può essere richiesta una misura cautelare. L’arresto preventivo rimarrebbe – oltre che per i casi di pericolo di fuga e inquinamento delle prove – anche se c’è il rischio di commettere reati di particolare gravità, come quelli commessi con armi o altri mezzi violenti o di criminalità organizzata.

SE VINCE IL NO il pericolo della reiterazione del reato rimane tra i casi per cui è possibile chiedere una misura cautelare

 

REFERENDUM 3 (SCHEDA GIALLA): SEPARAZIONE CARRIERE MAGISTRATI

Si è d’accordo o meno nell’introdurre nel sistema giudiziario italiano la separazione delle carriere? Al momento i magistrati possono passare fino a quattro volte dal ruolo di pubblici ministeri (che sono delle figure che svolgono la parte dell’accusa e coordinano le indagini svolte dalle forze dell’ordine) al ruolo di giudici (le figure che emettono le sentenze sulla base delle prove raccolte e del contradditorio tra l’accusa e la difesa).

SE VINCE IL SI’ viene introdotta la separazione delle carriere e i magistrati dovranno scegliere all’inizio del loro percorso lavorativo se assumere nel processo il ruolo di giudice (funzione giudicante) o quello di pubblico ministero (funzione requirente): poi dovranno mantenere quel ruolo per tutta la loro vita professionale. L’unica possibilità di cambio rimarrebbe per i giudici, che potrebbero passare dai tribunali penali a quelli civili.

SE VINCE IL NO i magistrati potranno continuare a cambiare ruolo nel corso della loro carriera.

 

REFERENDUM 4 (SCHEDA GRIGIA): VALUTAZIONE SUI MAGISTRATI

Si è d’accordo o meno a permettere di partecipare alla valutazione sui magistrati – oltre che alle toghe – anche ad altre figure di esperti nella materia giuridica?

Al momento, in Italia i magistrati vengono valutati ogni 4 anni dal Cms, che decide sulla base delle valutazioni fatte anche dai Consigli giudiziari: in questi organi territoriali, oltre che magistrati, ci sono anche avvocati e professori universitari di diritto ma solo i magistrati possono votare nelle valutazioni professionali dei loro colleghi.

SE VINCE IL SI’ viene abrogato il divieto di voto dei membri laici nei Consigli giudiziari: anche altre figure diverse dalle toghe – come avvocati e professori universitari che fanno parte di questi Consigli – potranno votare riguardo all’operato, alla competenza e alla professionalità dei magistrati. Si estenderebbe anche ai rappresentanti dell’Università e dell’Avvocatura, quindi, la possibilità di esprimere valutazioni.

SE VINCE IL NO le cose restano come sono e le valutazioni rimangono a carico dei magistrati

 

REFERENDUM 5 (SCHEDA VERDE): ELEZIONE CSM

Si è d’accordo o meno all’abrogazione della norma che prevede l’obbligo di raccogliere da 25 a 50 firme per potersi candidare come membri dell’Organo di autogoverno della magistratura?

Oggi per il magistrato che vuole candidarsi al Csm è necessario presentare a proprio sostegno almeno 25 firme di altri magistrati. Il Csm – che, tra l’altro, ha lo scopo di mantenere la magistratura indipendente rispetto agli altri poteri dello Stato – è composto da 24 membri, eletti per un terzo dal Parlamento e per due terzi dai magistrati stessi.

SE VINCE IL SI’ si potrà presentare la propria candidatura senza l’obbligo di trovare almeno 25 firme. Si tornerebbe, quindi, alla legge originale del 1958: prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri del Csm presentando semplicemente la propria candidatura.

SE VINCE IL NO l’obbligo delle firme rimane.


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