29 Mar 2016, 10:55 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Se vi è piaciuto “Searching for Sugar Man”, l’opera cinematografica dedicata alla straordinaria vicenda del musicista Sixto Rodrigues, allora non dovete perdervi il bellissimo docufilm di Matteo Perini, Stefania Amanti e Margherita Crociati “Perchè la amano tanto” dedicato alla Spartiti per Scutari Orchestra, venti “scoppiati”musicisti romagnoli che, grazie alla guida del maestro Bard Jakova, propongono da una decina di anni un repertorio di musica tradizionale albanese. Come Sixto Rodrigues, anche questa inedita e insolita band, composta da musicisti professionisti e improvvisati con una formazione “liquida”, ha intrapreso per la prima volta una tourneè nei luoghi e davanti alla gente che risuona nei loro concerti. Nell’estate del 2014, seguiti dalle telecamere e accompagnati da Maria Teresa Indellicati di Ipsia-Acli, i musicisti forlivesi si sono esibiti per la prima volta in Albania e Kosovo conquistando il pubblico locale stupito e felice nell’ascoltare la propria musica tradizionale interpretata ed eseguita da musicisti italiani. Il film, della durata di 54 minuti, è un caleidoscopio di musiche, colori e sorrisi senza dimenticare, sullo sfondo, la tragedia bellica che negli anni Novanta ha insanguinato i Balcani e che ancora continua a ferire e separare.
La musica della Spartiti per Scutari Orchestra è invece un “ponte” che unisce. Unisce due sponde del mare Adriatico, unisce le generazioni (nel film si vedono ballare insieme bambini e anziani durante i concerti in piazza tenuti dalla band) e annulla, in nome della musica, le distanze spazio-temporali. Il film, prodotto e distribuito dalla “SovraEsposti” è stato proiettato lo scorso 21 marzo al cinema Eden di Puianello durante una serata promossa per la “Giornata internazionale contro le discriminazioni razziali”.
Per chi volesse sostenere i progetti di integrazione di Ipsia-Acli basta andare sul portale web “Generosity” e dare il proprio contributo alla campagna “Adotta un giovane musicista”. L’obiettivo è formare un’orchestra di giovani musicisti balcanini che metta insieme ragazzi serbi, bosniaci, croati e albanesi.
Gabriele Cantarelli