4 Nov 2016, 17:18 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Inaugura sabato 5 novembre all’Ottagono di Bibbiano la personale di Bruno Ferrari
Si intitola “Precario Equilibrio” la bella mostra del pittore reggiano Bruno Ferrari che inaugura sabato 5 novembre alle 17.30 alla galleria “L’Ottagono” in piazza Damiano Chiesa a Bibbiano. La mostra, a cura di Silvio Panini, resterà aperta fino al 27 novembre con orario di apertura nei fine settimana dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Al vernissage, oltre all’artista, saranno presenti anche i critici d’arte Alfredo Gianolio e Virginia Cipressi.
“Quello che più mi ha colpita di Ferrari – spiega la stessa Cipressi – è il rispetto quasi religioso che porta ad ognuno dei suoi lavori, rispetto che si palesa nell’ordine certosino e nella cura con cui tocca e muove i suoi quadri. Per questo artista la pittura si colloca tra quegli impulsi primordiali e ancestrali che fanno di noi ciò che siamo. Bruno dipinge per raccontare, per comunicare. E lui c’è, sempre. C’è anche tra le pagine dei libri che ‘in precario equilibrio’ servono da appoggio a magnifici uccelli nei lavori esposti all’Ottagono. Non possiamo affidarci alle ali per scappare da un equilibrio debole, ma dobbiamo decidere di agire e arginare il più possibile l’inesorabile rollo delle nostre basi, simbolicamente rappresentate proprio da libri”.
“Il mio percorso artistico – spiega Ferrari – è iniziato con l’interesse per la fotografia, poi l’amore per la pittura è prevalso permettendomi di approfondire la ricerca per il particolare dei soggetti attraverso le mie emozioni ed inquietudini. Cerco così di trasmettere interrogativi portando l’osservatore alla riflessione, in antitesi a ciò che l’oggi frenetico e consumistico ci propone. Nelle mie opere presento un doppio aspetto: quello luminoso e quello in ombra, inseparabili l’uno dall’altro, dando un rilievo oggettivo all’esistenza di ciò che rappresento.
Pertanto luce-spazio-ombra diventano così protagonisti. La mia ricerca pittorica continua ora con raffigurazioni in ‘precario equilibrio’. Un equilibrio costante di stabilità all’interno di uno squilibrio dinamico e vivo, che ci accompagna quotidianamente su confini instabili, tra senso e non senso, tra passato e futuro per mostrarci il fragile bilanciamento del presente nelle nostre azioni e nel modo di pensare. Civiltà, storia e cultura sopravvivono in bilico e tutto ciò non deve naufragare. Mi auguro così che la mia arte possa trasmettere – conclude l’artista – un messaggio di speranza”.