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NUOVA PATENTE: meno domande, ma pochi errori concessi

21 Gen 2022, 11:07 | News | Scritto da : Reporter

NUOVA PATENTE: meno domande, ma pochi errori concessi

Cambia l’esame di teoria per le auto, moto e motocicli: ammesse solo tre risposte sbagliate

Chi pensava di cavarsela meglio con il nuovo esame per la patente non si faccia ingannare. In realta’ essere promossi potrebbe essere piu’ complicato. Cambia la prova: il numero dei quiz della prova di teoria diminuisce passando da 40 a 30, contestualmente il tempo a disposizione si riduce da 30 a 20 minuti. Con la riduzione delle domande scende infine anche il numero di errori consentiti: non più 4 ma al massimo 3. Con il quarto scatterà la bocciatura.

La nuova versione della prova di teoria è prevista dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili del 27 ottobre 2021 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 dicembre scorso), cui ha fatto seguito la circolare della Direzione Generale della Motorizzazione che ne ha stabilito la data di entrata in vigore dallo scorso 21 dicembre. Le novità riguardano tutte le patenti A e B (quindi su motocicli, moto e auto conseguibili dai 16 anni in su).

Non cambiano le modalità di esecuzione della prova: è sempre informatizzata e viene anche confermato il metodo casuale di estrazione delle proposizioni per la composizione della scheda da sottoporre a chi fa l’esame. Come già accade, i candidati devono rispondere vero o falso alle varie domande.

Nel percorso per ottenere la patente l’esame di teoria si conferma come il vero scoglio da superare. Nel 2020 424.752 cittadini hanno superato la prova di guida e ottenuto la patente B, pari all’87,8% di tutte le persone che hanno sostenuto i quiz. Ma la guida è solo la fase finale del test; prima bisogna infatti superare proprio i quiz di teoria, dove il dato degli idonei si ferma al 70,2%, con quindi poco meno di un terzo di chi prova l’esame che non riesce a superarlo (il 29,8%). Tra le regioni, la percentuale più alta di bocciati alla teoria si registra nel Lazio (36,3%), seguito da Liguria (31,1%) e Campania (31%). Il dato migliora leggermente in Emilia Romagna (27%) e Veneto (27,6%).


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