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Le VOCI di Buzzati al Piccolo Orologio

3 Feb 2017, 14:37 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Le VOCI di Buzzati al Piccolo Orologio

Prosa ispirata al grande scrittore con la compagnia “Illoco”

Le storie sono parole, le parole diventano suoni, richiamano attenzione, vibrano nell’aria, piroettano come aquiloni, si fermano tra le nuvole, cadono in picchiata, si smarriscono sulla terra che va, gira su se stessa, monotona, indifferente e perde storie, perde figli e i figli perdono memoria. Annarita Colucci, drammaturga e regista dello spettacolo, introduce così “Le Voci”, piéce delle giovane compagnia “Illoco Teatro”, in scena al Teatro Piccolo Orologio sabato 4 febbraio alle ore 21, interpretato dalla stessa Annarita Colucci, Dario Carbone e Roberto Andolfi.
Una ragazza sta aspettando il treno ad una stazione di provincia non precisata e sospesa nel tempo; è decisa a partire e a lasciare il suo paese di origine. Nella stazione ci sono due personaggi enigmatici: il capostazione e il suo aiutante. Negli angoli sono accatastate pile di scatole senza nome, nè indirizzo. Un ritardo sulla tabella ferroviaria costringe la ragazza a rimanere alla stazione e a comprendere che ognuna di quelle scatole contiene delle voci, le voci di tutte le persone che, come lei, sono partite. Di quei viaggiatori non rimangono che voci nel vento, voci che continuano a parlare, attraverso chi riesce ad ascoltarle. Il capostazione ZìTuccio e il suo aiutante Ettore le raccontano di come riescono a catturare queste voci e a conservarle e di come ti si attaccano addosso. Ogni voce è una porzione di tempo che si svela allo spettatore aprendo una delle scatole. Ogni voce racconta di una tradizione che ha ingabbiato o liberato il personaggio che la racconta. Ogni scatola apre un piccolo mondo per poi richiudersi su se stessa. La storia di Gioia, la protagonista, racconta il conflitto tra il senso di radicamento alla propria terra e alle proprie tradizioni e la necessità di evadere da quelle.
La drammaturgia prende spunto dal racconto di Dino Buzzati “I giorni perduti”, trasposto in un contesto popolare. Come nel racconto di Buzzati in cui un fattorino raccoglie e porta al macero i giorni che ci sfuggono tra le dita e che non possono ritornare, così i due custodi della stazione raccolgono le voci “perdute” di chi parte per conservarle e regalarle a chi non può più sentirle. Biglietti da 10 a 12 euro.


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