Ultimo aggiornamento : 13 Mar 2025, 15:08

Le REGOLE: il principio per il buon funzionamento di ogni società e convivenza.

7 Mar 2025, 10:48 | Attualità News | Scritto da : Reporter

Le REGOLE: il principio per il buon funzionamento di ogni società e convivenza.

Servono per rispettare gli altri, per condividere gli stessi spazi e per raggiungere obiettivi comuni.
Era necessario per me, dare delle indicazioni di buona convivenza in questo “luogo di tutti e di nessuno”.
Purtroppo potevo farlo solo attraverso Facebook all’interno del profilo della Signora del Crostolo o tramite cartelli che disseminavo tra la vegetazione, assumendo le sembianze di una vecchia brontolona.

Le persone e i bambini, spinti da buoni propositi prendevano iniziative che mettevano in difficoltà il mio agire.
C’era chi portava decorazioni per abbellire l’Angolo della Gentilezza, chi portava cibo non idoneo per gli animali selvatici, chi portava libri Harmony ingialliti per la Casetta dei Libri, chi rompeva oggetti accidentalmente e se li portava a casa per aggiustarli tenendoli mesi, prima di restituirli comunque malconci, chi portava regali per bambini non proprio in stile con il Progetto che cercavo tassativamente di mantenere a profilo naturalistico e delicato.
Quello che la gente non capiva è che il mio arredare quel luogo non era casuale. Ogni oggetto era pensato, attinente con il contesto, con i regalini per i bambini, con i libri che inserivo all’interno della Casetta.
Tutto era legato da un filo sottile che teneva insieme piccoli spazi e oggetti.
Il mio mettere e togliere era equilibrato. Un oggetto mettevo e uno toglievo. Quel posto non doveva diventare una discarica a cielo aperto, un’accozzaglia di oggetti slegati tra loro, affidati al gusto personale di tante teste.
Se avessi consentito loro di portare un piccolo contributo da lasciare, avremmo ottenuto questo.

Avevo una responsabilità anche nei confronti del Comune di Quattro Castella, che mi ha sempre lasciato carta bianca e al quale non volevo in alcun modo dare problemi ma solo benefici.
Gli oggetti lasciati al sole e alla pioggia si rovinano velocemente, alcuni non sono adatti per stare all’aperto nemmeno un giorno.
Chi gentilmente portava piantine non pensava che poi avrei dovuto annaffiarle, portandomi l’acqua da casa.
Chi portava libracci non pensava che avrebbe indirettamente invogliato altre persone a snellire la propria libreria di casa, portando libri di scarso interesse.
Nel week end si assisteva a veri e propri bivacchi con tanto di pic-nic nei terreni confinanti. Bambini lasciati correre su terreni privati e coltivati. Assenza di gentilezza e cortesia.
Genitori ingobbiti sui propri cellulari che non monitoravano i loro figli mentre scambiavano quel luogo per un campo giochi, sigarette a terra o dentro ai vasi di fiori attaccati alla staccionata.
Occorrevano cartelli per ogni singola cosa governata dal “buon senso” ma che purtroppo non era scontato.
Ogni testa un piccolo mondo.

Ho dovuto quindi troncare entusiasmi, essere molto rigida e non consentire libere intenzioni, sentendomi poi dire: “tu che predichi la gentilezza non sei poi tanto gentile”.
Tenevo per la domenica, giorno di maggiore affluenza, sorprese per chi passava.
I bambini potevano trovare sulla grande panca dei coni di carta contenenti dei semini per gli uccellini, che potevano seminare lungo la via del ritorno, come Pollicino.
A fine giornata quando andavo a monitorare la situazione trovavo dolcissimi mucchietti di mangime sulle panche, sui tombini a terra. Immaginavo piccole manine che con cura donavano semini e amore.

Un giorno attaccai ad un grande ramo una mangiatoia per scoiattoli. A dire il vero era un NUT BAR, con tanto di sgabellini in legno e bancone rifornito di noci e arachidi.
Piacque tantissimo a tutti. Divenne forse l’oggetto più fotografato.
Peccato che a rifornirsi in quel bar, erano i genitori che probabilmente pensando: “ne mangio solo una, tanto non succede niente” contribuivano a svuotare in poche ore il bancone del bar.
Tenni duro qualche settimana ma poi arrabbiata e delusa, smisi di inserire noccioline e lasciai un cartello con scritto: “BAR CHIUSO PER FALLIMENTO”.

Come l’uomo riesca sempre a calpestare atti di gentilezza e di rispetto per la Natura non me lo spiegherò mai.
Il NUT BAR voleva essere uno strumento di sensibilizzazione per i bambini che avrebbero imparato a rispettare il territorio, fortunatamente ancora abitato dalla fauna selvatica, un territorio da proteggere e preservare.

Nei mesi a seguire, complice anche il troppo caldo estivo, l’affluenza si ridimensionò e con lei, anche la maleducazione.
L’angolo della Signora del Crostolo nasce come luogo di riflessione, cura e gentilezza. Deve essere “ascoltato e sentito”. E’ questa l’unica chiave di lettura per goderne la sua unicità.

La Signora del Crostolo

 


Lascia un commento