4 Dic 2017, 17:55 | Attualità Politica | Scritto da : Alice Ravazzini

Sta facendo discutere, pur se censurata dai “principali” mezzi di informazione locali, la provocazione lanciata al quotidiano online modenese “La Pressa” da Gianpiero Samorì, noto avvocato ed esponente del centrodestra modenese che, a proposito della difficoltà di trovare candidati pronti a schierarsi contro il potere, ha dichiarato: “Il problema è che in una città come Modena, che è stata gestita in modo quasi militare dal Pci e poi dal Pds fino al Pd, le persone hanno ancora un po’ paura ad esporsi perchè qui il partito al potere, oggi il Pd, ha veramente in mano tutto, non solo il Comune. Qui il Pd ha in mano tutte le Fondazioni, la Bper dove il socio di maggioranza è Unipol banca, gli enti principali, la cooperazione, le associazioni di categoria… Allora chi si vuole esporre deve avere voglia, capacità, ma anche mezzi. Deve essere economicamente libero perchè non può correre il rischio di ritorsioni. E allora quanti imprenditori, professionisti, medici sono veramente liberi di candidarsi? Quanti possono dire di non avere il direttore dell’Ausl che poi non fa fare carriera, o la cooperativa che non passa lavoro, o la banca che non eroga affidamenti? Magari poi se uno si presenta non succede nulla, ma questa preoccupazione, questo retropensiero c’è e allora è difficile trovare un candidato disponibile”.
Sono pensieri e parole riferite alla realtà modenese. Ma provate a sostituire Modena con Reggio, voi non siete d’accordo?
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