24 Giu 2020, 16:28 | Attualità News | Scritto da : Reporter

Centoventimila euro per uno spot di 30 secondi con immagini generiche dell’Appennino emiliano-romagnolo riprese dall’alto che qualsiasi videomaker dotato di drone (anche un ragazzino) avrebbe potuto realizzare in modo migliore ad una cifra che, sul mercato, si attesterebbe sui mille euro o poco più.
Che la Regione Emilia Romagna fosse un ente “benefico” quando si tratta di spendere, già si sapeva.
Che, in particolare, il settore turistico fosse particolarmente propenso allo “sputtanamento” di risorse pubbliche (con risultati inversamente proporzionali alle spese visti i trend turistici sul nostro Appennino) era altrettanto noto. Ma che in tempo di crisi post lockdown, con i cittadini chiamati ogni giorno al sacrificio, si trovi modo di spendere 120.000 euro per uno spot sull’Appennino da far passare su alcune emittenti televisive nazionali (tra cui 7Gold e Sportitalia, ma non Mediaset e La7..) lascia allibiti. A gonfiare i costi sicuramente l’ingaggio del protagonista dello sport Alberto Tomba, al quale neppure gli sci ai piedi sono stati messi visto che lo spot promuove il turismo estivo. “Vivi l’Appennino dell’Emilia Romagna: una palestra a cielo aperto” con immagini riprese dall’alto, senza nessun riferimento ai luoghi (Pietra di Bismantova, Cimone, Lago Santo…) e con “Albertone” ripreso da 50 metri di altezza mentre allarga le braccia dopo aver conquistato la vetta al termine di una passeggiata. Felice e contento (soprattutto per il compenso ricevuto). Era più credibile Mike Bongiorno quando sul Cervino invitava gli italiani a farsi un bicchierino di grappa.
Il tutto alla misera cifra di 120.000 euro. Tanto mica sono soldi loro…