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C’è Michael Kenna in via Roma

27 Mag 2016, 16:00 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

C’è Michael Kenna in via Roma

Il grande fotografo in mostra alla Galleria13 fino al 28 giugno

 

La Galleria d’arte 13 di via Roma ospita fino al 28 giugno la mostra “Immagini del settimo giorno” di Michael Kenna realizzata grazie al progetto curatoriale di Sandro Parmiggiani, nella quale è stato presentato il Catalogo Skira con testi di Pierre Bonhomme, Ferdinando Scianna, Sandro Parmiggiani.”
Michael Kenna nel suo viaggiare per il mondo alla ricerca di scenari in cui catturare le sue atmosfere di sogno, ha sempre avuto un occhio di riguardo per la nostra città e provincia. Reggio Emilia in particolare è per lui una vecchia amica, che lo accoglie sempre a braccia aperte e di cui subisce tutto il fascino segreto.
Ma l’attrazione maggiore gli viene soprattutto dalle nebbie che si alzano all’improvviso, dai filari di alberi da frutto o dai bianchi tronchi di betulle ed abeti, dalle nevicate che ammantano ogni cosa ai nostri castelli arroccati e talvolta in rovina, dalle chiese sparse per le nostre montagne dove per mesi Kenna è andato alla ricerca di antichi confessionali, ai nostri giardini pubblici dove di notte tra la nebbia leggera i lampioni si trasformano in bianchi fuochi fatui.
Sono questi i soggetti che andremo a ritrovare nell’esposizione che la Galleria 13 organizzerà nella sua sede in Via Roma 34/b. Una ventina di scatti raffiguranti i luoghi della nostra quotidianità rivisti in modo inedito, attraverso lo sguardo di un grande fotografo che, attraverso il suo personale sentire, riesce ad immortalare l’anima del mondo.
La cosa che più impressiona nell’indagare il suo vastissimo lavoro di fotografo paesaggista è la straordinaria unitarietà del clima luminoso delle sue fotografie.
Che lui fotografi ad Abu Dhabi, in California, o in Egitto, come in Emilia, le immagini che ne riporta sono tutte illuminate da una luce fisica e da un sentimento costanti, che il fotografo sembra portarsi dietro assieme alla valigia delle macchine fotografiche, e attraverso i quali soltanto gli interessa guardare il mondo. Quello che è assolutamente inconfondibile nelle fotografie di Kenna è la materia, la luce, il clima psicologico. Clima psicologico inconfondibilmente legato alla pittura di paesaggio e alla grafica nordeuropea di fine Ottocento. Atmosfere brumose, incerte, malinconiche, mai solari, anche in luoghi, paesi e soggetti, che normalmente si bagnano di luci accecanti e micidiali. Tutto questo accompagnato da una struttura formale impeccabile, sapiente, raffinata, ormai padroneggiata alla perfezione.