23 Feb 2020, 9:58 | Arte News Spettacoli | Scritto da : Reporter
Nel centenario della nascita l’omaggio all’artista della “sua” SAN MARTINO
A cento anni dalla nascita del pittore locale Uber Coppelli, il Comune di San Martino in Rio lo ricorda con un’esposizione incentrata sui ritratti, sui nudi e sulle composizioni di figura coprendo un arco cronologico che va dai viaggi di studio a Parigi (1948), passando per gli anni della Scuola del Nudo (1958-1960), fino alle composizioni di figura degli anni Sessanta e Settanta, soggetti che nel tempo ha poi abbandonato. Accanto ai dipinti provenienti dall’esposizione permanente abbiamo voluto valorizzare alcuni degli oltre cinquecento disegni conservati presso il Centro di Documentazione del Museo, cercando di dare testimonianza dell’approccio pittorico di Uber Coppelli: i numerosi schizzi e studi su carta, i bozzetti ed infine le opere di grandi dimensioni.
Uber Coppelli nasce a Modena il 22 ottobre 1919. Si diploma all’Istituto d’Arte “A. Venturi” nel 1937. Nel 1947 inizia una serie di soggiorni di studio a Parigi e in seguito a Venezia. Il 13 ottobre 1952 sposa Raffaella Bertani e si trasferisce a Stiolo, luogo a cui si lega profondamente. Tra il 1958 e il 1960 insegna alla “Scuola di Nudo” dell’Istituto “Venturi”. Nel 1979 Uber e Raffaella vendono la casa di Stiolo e si trasferiscono a Modena: sono anni difficili per Uber che smette di dipingere. Nel 1984, riacquistata Villa Bertani, ritrova gradatamente la propria serenità. Muore a Modena il 5 luglio 2000. Per sua volontà è sepolto nel prato del piccolo cimitero di Stiolo. Dopo la morte di Uber, seguendo il suo volere, la moglie Raffaella dona al Comune dipinti e disegni del marito dalla sua collezione personale, fotografie che lo ritraggono al lavoro, cavalletti, colori e pennelli, oltre a numerosi oggetti che troviamo rappresentati nelle nature morte, oggetti che oggi fanno parte della collezione del Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale. Nel 2003 i dipinti trovano una collocazione permanente in due sale al piano nobile della Rocca Estense, oggi chiuse per lavori.