24 Set 2017, 13:30 | Attualità News Politica | Scritto da : Reporter
Sarà quindi il 31enne irpino Luigi Di Maio l’asso che i Cinquestelle caleranno alle prossime elezioni politiche per tentare di completare il “blitz” contro il sistema che già li vede governare in alcune tra le città più importanti d’Italia. Il metodo democratico delle primarie, da sempre in voga nelle più avanzate democrazie del mondo, ha fatto in questo caso discutere per la mancanza di “competitor” in grado di contrastare la certa vittoria del vicepresidente della Camera. In particolare, gli strali si sono alzati dal Partito Democratico e dalle forze di centro-sinistra. Una voce, la loro, ipocrita senza ormai il senso della vergogna. Una voce che non ha memoria. Perché in fatto di “primarie farlocche” i primi a doversi autoaccusare dovrebbero essere proprio i Dem italiani che, nel 2005, in occasione delle prime storiche primarie del Centrosinistra non opposero a Romano Prodi candidature di peso come Massimo D’Alema o Walter Veltroni preferendo puntare su cavalli “perdenti” in partenza come Scalfarotto, Mastella o Pecoraro Scanio. Altra ipocrita levata di scudi è quella che si è alzata per il famoso bacio di Luigi Di Maio alla teca di San Gennaro. Apriti cielo! Ironie e sorrisini da quel partito che, ricordiamolo ai distratti, soltanto dieci giorni fa a Rubiera ha visto il sindaco, noto esponente dell’ala lettiana, concedere il patrocinio ad una manifestazione dedicata ai …miracoli! Chi è meno laico, Di Maio o Cavallaro?



