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Le “SEGRE” mentali della politica reggiana

16 Nov 2019, 9:30 | Attualità News Politica | Scritto da : Reporter

Le “SEGRE” mentali della politica reggiana

La senatrice sopravvissuta all’Olocausto strumentalizzata per biechi scopi elettorali

Siamo al colmo dei colmi. Pur di racimolare qualche voto in più alle prossime elezioni regionali, il Partito Democratico di Reggio Emilia batte ogni record di ipocrisia intellettuale sfruttando la vita e il profilo umano della senatrice Liliana Segre, parlamentare italiana di origine ebraica sopravvissuta all’Olocausto.

Soltanto venti giorni fa Reporter fu l’unica voce tra i media locali, nel disinteresse totale dei politici reggiani, a sollevare l’anomalia di una città (unica in Emilia Romagna) a non aver preso posizione contro quanto accaduto ad Halle, in Germania, dove lo scorso 10 ottobre due cittadini tedeschi sono stati trucidati davanti a una Sinagoga con l’unica colpa di essere ebrei.

Nella vicina Modena il sindaco Muzzarelli ha immediatamente condannato il fatto, così come a Bologna ha fatto la presidente del Consiglio regionale Simonetta Salieri e il parlamentare Pd Andrea De Maria. Voci del mondo politico e istituzionale si sono levate anche da Parma e Ferrara. Ma a Reggio, tutti muti, evidentemente poco interessati al preoccupante fenomeno del ritorno dell’antisemitismo in Europa.

Nessuna risposta a proposito degli attacchi antisemiti neppure dopo il nostro articolo: ok, è legittimo, ognuno ha le suo opinioni su Israele e sugli Ebrei, e vanno rispettate.

Però, passano pochi giorni e cambia tutto. I vergognosi insulti di alcuni esponenti politici di destra rivolti a Liliana Segre vengono presi a pretesto dai politici reggiani per portare avanti la solita “tiritera” del “noi buoni, voi cattivi”, “noi civili, voi trogloditi”. Ma la “capriola” questa volta è davvero incredibile. Persino i consiglieri comunali, tra i cui banchi siedono persone che in passato hanno partecipato ad incontri e convegni con esponenti palestinesi favorevoli alla “distruzione di Israele”, si sono schierati con la povera senatrice, a sua insaputa, strumentalizzata tra i banchi di Sala del Tricolore da politici che si sono sempre disinteressati alla questione ebraica.

L’ultimo oltraggio è stato poi l’invito alla Festa del Tricolore rivolto alla senatrice.

Il cerchio si chiude, in un certo senso. Anche la Festa del 7 Gennaio, infatti, fu “strumentalizzata” dalla sinistra reggiana quando al Governo c’erano i “cattivi” della Lega e al Quirinale il “meridionale” Giorgio Napolitano. In quegli anni diventò “figo” esporre il Tricolore e inneggiare alla Patria, valore fino a quel momento ignorato dalla sinistra. Così come la lotta all’antisemitismo tornata prepotentemente in auge. Di coerenza e dignità, invece, non si scorgono ancora tracce…


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