13 Apr 2023, 9:50 | News | Scritto da : Reporter

TV2000 dedica uno speciale all’esperienza nata durante i giorni della pandemia
Una necessità nata nell’emergenza sanitaria e proseguita ancora oggi per raggiungere persone in difficoltà e andare oltre il semplice pasto: il sistema delle “mense diffuse” realizzato dalla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla è un ponte per costruire un percorso di accompagnamento che costruisce legami a partire dai momenti di convivialità e di ascolto.
“Tutto è nato con il primo lockdown quando abbiamo dovuto interrompere il servizio della mensa per esigenze organizzative – spiega Marco Colombo, responsabile dell’area aiuto alimentare della Caritas reggiana, a Gianni Vukajnella nuova puntata della serie “Firmato da te” in onda su Tv2000 – e poi abbiamo deciso di reinventarlo per adeguarci a quelli che erano i vincoli normativi del periodo, attuando un grande lavoro organizzativo e formativo dei volontari e di accompagnamento delle persone nelle mense”.
La singola mensa si è così estesa su sei diverse postazioni per evitare gli assembramenti e far crescere, allo stesso tempo, l’attenzione e la cura verso ogni singolo beneficiario del servizio. “Alla mensa ho tanti amici – racconta uno degli ospiti – e i volontari qui fanno una grande cosa, hanno aperto il loro cuore e le loro braccia”. Un processo esteso e condiviso di una comunità che ha sopperito alle criticità emerse nel corso dell’emergenza sanitaria – nel 2020, primo anno della pandemia, il numero di poveri assoluti in Italia aveva raggiunto la cifra record di 5,6 milioni di persone – e che ha saputo trovare delle soluzioni per non lasciare indietro nessuno, dal momento che le mense soddisfanno soprattutto le persone senza dimora.
“Grazie ai fondi dell’8xmille è stato possibile investire – aggiunge Marco Colombo – sull’idea delle mense diffuse con un grosso lavoro formativo di accompagnamento dei volontari”. Un sistema complesso per rispondere alla domanda di un bene primario come il cibo si struttura secondo un’organizzazione inappuntabile. “La mia giornata inizia alle otto del mattino – sottolinea Paola Oleari, responsabile cucina – quando prepariamo le pietanze per tutte le mense presenti sul territorio. Le cibarie si collocano in appositi contenitori per mantenerle al caldo e poi vengono consegnate agli autisti e quindi distribuite a tutte le mense”. L’impegno tuttavia è molto più articolato, perché, finita la consegna del giorno, già è tempo di pensare al pranzo del successivo. “Dalle 10 alle 14 prepariamo il menu del giorno dopo – aggiunge la cuoca -, così, quando alle 8 dell’indomani ci presentiamo in cucina, possiamo rispettare i tempi di consegna, visto che circa l’80% del lavoro è stato già fatto”.