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LAMBRUSCO senza confini

7 Lug 2020, 10:57 | Cibo News | Scritto da : Reporter

LAMBRUSCO senza confini

I consorzi di Reggio Emilia, Modena e Bologna verso una “storica” fusione

Una prima, fondamentale e decisiva tappa lungo il percorso che porterà alla nascita di un unico grande Consorzio, tra Modena e Reggio Emilia, in grado di rappresentare e valorizzare le tante denominazioni di origine di uno dei più popolari e famosi vini italiani nel mondo: il Lambrusco.

Lo scorso 25 giugno i Cda del “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, del “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e del “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C.” , hanno espresso, all’unanimità, parere favorevole alla fusione per incorporazione, a partire dal prossimo anno, per far sì che nasca un unico grande soggetto consortile: il Consorzio Tutela Lambrusco.

“Il Lambrusco è indubbiamente, nei numeri, uno dei vini immagine dell’Italia. È un grande universo rappresentato da differenti vitigni, territori e colori. Questa diversità, che ci contraddistingue e rappresenta, dobbiamo trasformarla anche in una grande ricchezza per tutti i produttori che contribuiscono a renderla viva ogni giorno” commenta Giacomo Savorini, direttore dei Consorzi che oggi tutelano il vino lambrusco. “Penso che questo primo passo verso un unico soggetto consortile a tutela del Lambrusco a Denominazione di Origine Controllata ci consenta di poter raggiungere, finalmente, l’obiettivo di poterci rivolgere, agli occhi del consumatore finale, in modo coeso e uniforme, valorizzando ancora meglio le singole ricchezze delle diverse denominazioni”.

Il prossimo passaggio vedrà i singoli produttori dei Consorzi riunirsi in altrettante assemblee al fine di esprimere il loro parere.

Il futuro nuovo Consorzio Tutela Lambrusco rappresenterà circa 1,3 milioni di quintali d’uva, per la stragrande maggioranza di Lambrusco, anche se includerà altri vitigni. Se da una parte rimarrà l’assoluta indipendenza decisionale delle singole denominazioni rappresentate dal nuovo Consorzio, dall’altro ci sarà una stretta collaborazione con il Consorzio Tutela Emilia, associazione interprofessionale che tutela e valorizza l’IGP “Emilia” o “dell’Emilia”.

Tutti i consociati, hanno tempo fino a settembre per interrogare i relativi consorzi in merito alla fusione per incorporazione e a settembre saranno convocati all’interno di un’assemblea plenaria sovrana che dovrà definitivamente votare l’intera operazione.


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