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La triste storia dei Dogo Argentini di Castelnovo di Sotto

16 Feb 2020, 15:07 | Animali Cani News | Scritto da : Reporter

La triste storia dei Dogo Argentini di Castelnovo di Sotto

I silenzi e l’inoperatività del sindaco arrecano danni agli animali e a tutta la comunità

Di Marco Catellani

La raccolta dei paradossi, storture in cui incorre la giurisprudenza in Italia è molto ampio, così come l’abitudine all’omertà e al disinteresse sono pratiche completamente radicate del nostro tempo, in ogni dove, così come quelle capitate a Castelnovo di Sotto che riguardano gli 11 giganti bianchi  “Dogo Argentini”.

Tutto ha inizio con una sentenza anomala del Tribunale di Imperia del 2017 che obbliga il Comune delle Terre di Mezzo a farsi carico delle spese dei Dogo sequestrati a Perinaldo in provincia di Imperia ma confiscati a Castelnovo di Sotto.

Anno dopo anno, il debito del Comune sul canile aumenta esponenzialmente, il mantenimento e le cure dei cani portano ad un ammontare di quasi 50.000 euro. Una cifra sicuramente importante per un Canile privato che non riceve le dovute sovvenzioni Comunali, credito che mette in seria crisi il mantenimento e la garanzia della salute e del benessere animale, non solo dei 11 Dogo Argentini ma anche degli altri ospiti paganti del canile.

Iniziammo a sollevare il problema con l’Amministrazione Comunale e a parte un breve e iniziale cenno di risposta, vago, confuso e poco educato da parte di due dirigenti la dottoressa Fava e l’Architetto Scaravonati dopo poco tutto si è arenato, il silenzio è regnato sovrano con accenni di arroganza e abbondanza di omissioni.

I responsabili del Canile Madonna della Guadalupe si sono rivolti più volte anche al Giudice che ha emesso la sentenza e al Comune di Perinaldo che hanno sempre confermato che quanto disposto dal provvedimento del Tribunale – opportunamente notificato –  era da ottemperare al più presto da parte del Comune di Castelnovo sotto, addirittura, dopo ripetute insistenze del Sindaco Monica,  il Comune di Perinaldo ha diffidato proprio  il Sindaco di Castelnovo Sotto “dall’’insistere nel fare richieste totalmente ingiustificate” ribadendo che il Comune Ligure  “non è tenuto ad alcun contributo”.

I cani ricoverati sono ex combattenti, ossia cani selezionati per i combattimenti, pratica vietata e punita con l’art. 544 quinquies c.p., pertanto sequestrati dal Tribunale di Imperia e infine confiscati presso il Rifugio Madonna della Guadalupe di Castelnovo di Sotto.

Il 30 ottobre alcuni dogo, iniziano ad avere importanti segnali di minaccia, per cui segnalo all’Ausl competente per territorio questo comportamento anomalo. Il 19 dicembre il sottoscritto riceve un morso da un Dogo alla falange prossimale del secondo dito della mano sinistra e ricorre alle cure ospedaliere. Sempre il 20 dicembre 2019, a seguito di quanto accaduto, il sottoscritto presenta un esposto in Procura per abbandono di animali e lesioni colpose nei confronti del Sindaco Francesco Monica in qualità di Autorità Sanitaria del Comune e di “proprietario” dei dogo, anche se oggetto di ripetute richieste ufficiali non si è mai fatto carico dei suoi cani né sotto il profilo sanitario né tanto meno sotto il profilo del soddisfacimento dei bisogni primari.

Di fronte al silenzio omissivo, di fronte a chi rifiuta il confronto, di fronte all’arroganza delle Istituzioni si è purtroppo costretti a prendere provvedimenti forti che non sono assolutamente dimostrativi ma sono indirizzati al mantenimento della garanzia della salute e benessere degli animali.

Dopo aver avvisato per iscritto e anche tramite i media il Comune di Castelnovo di Sotto e il Prefetto di Reggio Emilia, sabato 8 febbraio ho provveduto a trasferire due cani presso l’ufficio del Sindaco Monica atteso dal medesimo e dal Comandante dei Vigili Urbani di Castelnovo. I cani provvisti di mezzi di contenimento sono stati assicurati davanti all’ufficio del primo cittadino. Ovviamente ho provveduto ad informare anche il Prefetto del mio operato.   

Ora al Canile Madonna della Guadalupe rimangono gli altri dogo che hanno presentato più volte minaccia non controllata ma, la mancanza di fondi non permette di garantir loro l’assistenza per un recupero comportamentale ottimale e la gestione farmacologica delle patologie cronico degenerative da invecchiamento.

L’auspicio di tutti coloro che operano a vario titolo nel Canile Madonna della Guadalupe è una rapida presa di coscienza o in un intervento della Regione.  

 

Nel frattempo chi volesse contribuire alla garanzia del benessere psico-fisico dei cani può effettuare un bonifico al seguente IBAN IT71S0503401600000000328419.

 


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