31 Mar 2017, 11:00 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Sabato 1 aprile vernissage in via Roma della mostra dedicata all’artista genovese
La Galleria 13 – arte moderna e contemporanea inaugurerà sabato 1 aprile, nella sua sala espositiva in Via Roma 34/b, la mostra “Impressioni di Luce” dedicata al pittore contemporaneo Enrico Ingenito. In esposizione un gruppo della più recente produzione di questo artista genovese che riconferma la sua attitudine nel far emergere dal colore, privo della matericità della pennellata, profondità in questo senso impensabili. La luce traccia impressioni sulla tela come gocce d’acqua che lasciano il segno in macchie di colore. In queste nuove opere vengono messi in scena istanti rubati a una fotografia, strumento che prende il posto dell’ottocentesco taccuino di viaggio, resi però con colori antinaturalistici, volti più ad esprimere l’emozione dell’istante catturato, il ricordo delle sensazioni provate, piuttosto che una realtà effettiva.
Enrico Ingenito nasce a Genova il 4 novembre 1978, si diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel febbraio del 2004 e termina gli studi specializzandosi in Arti visive e Discipline dello spettacolo presso l’Accademia Linguistica di Belle Arti a Genova nel 2006. Ha avuto occasione di partecipare a residenze d’artista ed esposizioni collettive e personali in Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora a Genova.
“Il mio lavoro è il frutto di una ricerca sviluppata seguendo un’intuizione, una frazione di secondo o più semplicemente un colore, una luce o la sensazione di una materia. Il resto è per me fascino, casualità: mistero.”
Enrico Ingenito, nei suoi lavori, rigorosamente ad olio, crea atmosfere eteree, che nascono con una luce particolare, all’alba o al crepuscolo, dopo una tempesta o nella nebbia, nel preciso momento in cui sembra regnare una quiete sospesa nello spazio rappresentato, con gli alberi, gli edifici e le statue come unici spettatori. Non tutto però è immobile come sembra, il movimento delle persone, delle macchine, è costante, avanza inesorabile prendendo le sembianze dell’attimo raffigurato, svuotandosi della propria consistenza e divenendo parte integrante del paesaggio rarefatto, quasi non volesse rovinare quel momento, come cercasse di farne parte. Si ferma così per un istante lo scorrere del tempo, nell’attesa ad un semaforo, nello sguardo rivolto verso il fondo, la via di fuga che si apre con la nuova luce, ed è lì, che la quiete crea movimento.
L’esposizione è visitabile dal lunedì al sabato fino al 30 aprile.