22 Mar 2018, 11:25 | Animali REanimali | Scritto da : Alice Ravazzini
L’allarme del WWF: tigri, pesci e tartarughe marine potrebbero estinguersi
Se le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare senza controllo, il mondo è destinato a perdere almeno la metà delle specie animali e vegetali oggi custodite nelle aree più ricche di biodiversità. A fine secolo potremmo assistere ad estinzioni locali in alcuni paradisi come l’Amazzonia, le isole Galapagos e il Mediterraneo. Anche rimanendo entro il limite di 2 gradi posto dall’Accordo sul Clima di Parigi, perderemmo il 25% delle specie che popolano le aree chiave per la biodiversità. È uno dei risultati più allarmanti del nuovo studio pubblicato sulla rivista “Climatic Change” e realizzato da esperti dell’Università dell’East Anglia, della James Cook University e dal WWF.
La ricerca ha esaminato l’impatto dei cambiamenti climatici su circa 80.000 specie di piante e animali in 35 delle aree tra le più ricche di biodiversità sul pianeta. La ricerca esplora gli effetti sulla biodiversità alla luce di diversi scenari di cambiamento climatico – dall’ipotesi più pessimista con assenza di tagli alle emissioni e conseguente aumento delle temperature medie globali. Le aree sono state scelte in base all’unicità e varietà di piante e animali presenti. Le savane boschive a Miombo in Africa, dove vivono ancora i licaoni, l’Australia sudoccidentale e la Guyana amazzonica si prospettano essere tra quelle più colpite.
In queste aree gli effetti di un aumento di 4,5 gradi creerebbe un clima insostenibile per molte specie che oggi vivono in questi paradisi naturali.