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Correggio, piccola capitale del JAZZ

13 Mag 2016, 15:03 | Attualità News Spettacoli | Scritto da : Reporter

Correggio, piccola capitale del JAZZ

Sedici concerti in dieci serate con i virtuosi del pentagramma

 

Ritorna al Teatro Asioli, dal 16 maggio al 5 giugno, “Correggio Jazz”, la rassegna promossa da Comune di Correggio e Jazz Network ormai giunta alla quattordicesima edizione.
16 concerti in 10 serate, un fiume di “nuova musica” in 20 giorni, con diverse serate che prevedono doppi set. “Correggio Jazz” si caratterizza per l’attenzione alle novità italiane e internazionali di una musica che la definizione di ‘jazz’ fatica sempre più a contenere. Miles Davis disse a un suo musicista: “Don’t play what’s there, play what’s not there” (non suonare quello che c’è già, suona quello che non c’è): Correggio Jazz fa sue queste parole.
Da sempre il jazz è musica ‘meticcia’, dalle origini di New Orleans che mischiavano blues, bande militari e musica europea, fino ai giorni nostri in cui la tradizione afroamericana, disseminata sull’intero pianeta, si mescola ad elettronica, rock, memorie etniche, musica colta contemporanea…; la caratteristica che resta necessariamente immutata e immutabile è l’improvvisazione, che trasforma ogni concerto in una performance unica e irripetibile.
Il programma 2016 vede quindi susseguirsi una serie di giovani e meno giovani musicisti, italiani e internazionali, che stupirà per la varietà degli stili e degli esiti, con un’attenzione particolare alla “Madre Africa” dalle cui memorie ritmiche tutto è iniziato.
Le presenze internazionali iniziano con il concerto d’apertura, affidato al Billy Hart Quartet (16/5), un gruppo all-stars in cui spiccano il sassofonista Mark Turner e il pianista Ethan Iverson, oltre naturalmente al leader, storico batterista attivo da decenni con i maggiori musicisti della storia del jazz, da Wes Montgomery a Wayne Shorter, da Stan Getz a McCoy Tyner. Sempre restando agli ospiti internazionali, un focus particolare sull’Africa è affidato a Ladysmith Black Mambazo (27/5), lo spettacolare coro sudafricano diventato celebre nel mondo in seguito alla collaborazione con Paul Simon per l’album “Graceland”, e alla band di Tony Allen (31/5), batterista nigeriano di culto che assieme a Fela Kuti ha inventato l’afro-beat. Completano il panorama internazionale il duo francese Peirani-Parisien (fisarmonica-clarino), straordinari eredi di una tradizione antica e recente, da Sidney Bechet a Richard Galliano, che mescola la valse e lo swing (23/5); e il gruppo italo-francese “Travelers” di Matteo Bortone (29/5), vincitore come nuovo talento del referendum della critica del mensile “Musica Jazz”. Veniamo agli italiani: il trio Luca Aquino – Giovanni Guidi – Michele Rabbia (18/5) vede tre star del “nuovo jazz” nazionale impegnate in un’esplorazione di territori musicali in cui si fondono la cantabilità mediterranea e le libertà armoniche e ritmiche del nord Europa; il duo Javier Girotto – Alessandro Gwis (sax e piano) si muove in atmosfere tra jazz, tango, latin music… con energia, varietà di colori e con tutta la sapienza dei due trascinanti interpreti (23/5).