18 Mar 2022, 10:15 | Attualità | Scritto da : Reporter

Alla Casa del Tibet una straordinaria giornata in sostegno ai profughi ucraini
Commozione e solidarietà sono le parole che raccontano quanto è successo a Votigno di Canossa domenica 13 marzo in occasione del “Concerto per l’Ucraina”organizzato dalla Casa del Tibet per esprimere la vicinanza al martoriato popolo ucraino e raccogliere fondi per un aiuto concreto.
In prima fila i cinque profughi ucraini ospitati a Casola di Vezzano da Massimiliano Magnani e Cristina, la moglie ucraina. E’ stato proprio Massimiliano, conosciuto a Reggio come “Foto Max”, a spiegare il dramma della famiglia che ospita, fuggita dai bombardamenti e a ringraziare tutti per la solidarietà dimostrata. Il pomeriggio è stato aperto da Rosanna Fantuzzi, la compagna di Augusto Daolio con la sua associazione “Augusto per la Vita”, sempre in prima linea per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro e intorno a lei altri volti della solidarietà: il dottor Francesco Merli e Roberto Abati del “Grade”, Stefano Merzi di “Biking for Peace” e collaboratori di Emergency.
Nella piazza di Votigno molto apprezzata la performance del gruppo sul palco con Gigi Cavalli Cocchi alla batteria e Francesco Ottani alla voce coadiuvati da Filippo Chieli al violino e Riccardo Sgavetti al basso: note delle più belle canzoni di pace.
Con loro, la voce di Marina Ligabue che ha aperto il concerto con un magico “Amazing Grace” e di Hazel in una mistica versione “Imagine” di John Lennon.
Le note e le parole ispirate di “Imagine”, assieme a canti di pace del mondo, sono stati interpretati, danzando, dal gruppo Istarion di Valentina Tosi con le “Danze Sacre in Cerchio” che hanno coinvolto tutti. Il grande flautista Andrea Griminelli ha inviato un bellissimo messaggio sonoro di solidarietà. L’artista contemporaneo Ivan Lorenzo, che vive e lavora a Canossa, ha donato una sua opera “Confini” ispirata dalla situazione in Ucraina e messa all’asta, sul sito della Casa del Tibet, per aiutare i profughi.
“Abbiamo raccolto 1.100 euro da destinare alla Caritas reggiana – commenta Stefano Dallari, presidente della Casa del Tibet – centrando un obiettivo pratico importante, grazie alla generosità dei presenti. Questo ha fatto felici tutti: gli artisti e i volontari che hanno lavorato gratuitamente e con grande impegno per realizzare l’evento. Ma vorrei dire che la gioia più grande è stato vedere che, per un pomeriggio, abbiamo alleviato l’immenso dolore dei cinque profughi ucraini presenti, provatissimi e li abbiamo visti sorridere, salutandoci. Col pensiero nel cuore che non ci sono solo bombe e cattiveria nel mondo, ma anche solidarietà e affetto. Questo ci farà lavorare come Casa del Tibet, ancora più intensamente, per la non-violenza, contro ogni guerra e ingiustizia nel mondo”.